Scuola: solidarietà o conoscenza? Franco Lorenzoni pone l’accento sulla solidarietà e sostiene che la cultura è sempre “relazione”, e che anche la didattica deve esserlo. Un libro o un quadro o una legge matematica diventano formativi quando gli studenti stabiliscono con essi una relazione personale e diretta. La ricerca e lo studio devono intrecciarsi con la cura delle relazioni reciproche, e i metodi di valutazione devono mirare a costruire nei ragazzi la fiducia in sé stessi per ragione in modo autonomo.
Marco Rossi-Doria pone invece l’accento sulla conoscenza perché, per molti ragazzi, la scuola rappresenta l’unica occasione di apprendere. Il paesaggio educativo è cambiato negli ultimi decenni: alcune esperienze che un tempo si facevano al di fuori della classe ora sono possibili quasi esclusivamente durante l’attività scolastica. Tra queste la socializzazione, ad esempio, o l’apprendimento dell’importanza di quelle norme e di quei valori condivisi che un tempo erano trasmessi dalla famiglia. Nella società fondata sulla conoscenza e sull’aggiornamento continuo, tutti devono potere apprendere meglio per diventare cittadini attivi, capaci e consapevoli.
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