Silvano Tagliagambe, filosofo della scienza, ci parla della differenza tra la nozione semantica di verità e quella sintattica. “Una proposizione è vera se dice della realtà ciò che deve essere detto”, dice Aristotele, ma poiché il nostro accesso alla realtà e all'esperienza è sempre mediato dal linguaggio, la verità come corrispondenza finisce con l'essere la verità che c'è tra un linguaggio e un altro linguaggio. Il fallimento del concetto semantico di libertà, verità come corrispondenza, porta al tentativo di Hilbert di definire una nozione di verità sintattica, che sia completamente esprimibile all'interno di un linguaggio, basandola su tre criteri: quello di coerenza, completezza e il c.d. problema delle decisioni. Ma Gödel dimostra che all'interno di qualunque sistema formale che sia sufficientemente potente e non contraddittorio c'è sempre una proposizione di cui non possiamo dimostrare né la verità né la falsità e quindi se il sistema formale non è contraddittorio è necessariamente incompleto.
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Una nota bio-bibliografica di Silvano Tagliagambe: http://www.fondazionebassetti.org/it/pagine/2008/03/silvano_tagliagambe.html
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